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Biomasse

 

S'intende per biomassa ogni sostanza organica derivante direttamente o indirettamente dalla fotosintesi clorofilliana.
Mediante questo processo, le piante assorbono dall'ambiente circostante anidride carbonica (CO2) e acqua, che vengono trasformate, con l'apporto dell'energia solare e di sostanze nutrienti presenti nel terreno, in materiale organico utile alla crescita della pianta.
In questo modo vengono fissate complessivamente circa 2×1011 tonnellate
di carbonio all'anno, con un contenuto energetico equivalente a 70 miliardi di tonnellate di petrolio, circa 10 volte l'attuale fabbisogno energetico mondiale.

Biomassa come fonte di energia rinnovabile

La biomassa destinata a fini energetici è definibile secondo il D. Lgs 29/12/03, n. 387 - "Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità", come:
“La parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.

Biomasse combustibili

Secondo il DL 152/2006 (Parte V, Allegato X, parte II, sez. 4, n. 1) rientrano nella definizione di biomassa combustibile i seguenti materiali:

a) Materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate;

b) Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni agricole non dedicate

; c) Materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzione forestale e da potatura;

d) Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di legno vergine e costituito da cortecce, segatura, trucioli, chips, refili e tondelli di legno vergine, granulati e cascami di legno vergine, granulati e cascami di sughero vergine, tondelli, non contaminati da inquinanti;

e) Materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di prodotti agricoli.

f) Sansa di oliva disoleata…(omissis).

g)Liquor nero ottenuto nelle cartiere dalle operazioni di lisciviazione del legno e sottoposto ad evaporazione al fine di incrementarne il residuo solido…(omissis).
I prodotti energetici derivanti dalle “biomasse combustibili” possono trovare impiego in un’ampia gamma di applicazioni come biocombustibili solidi, liquidi e gassosi.

Biocombustibili

I biocombustibili derivano dalla trasformazione della “biomassa combustibile”, e sono i prodotti che dovranno essere definiti da precise caratteristiche merceologiche e assoggettati a specifiche normative tecniche e certificazioni (UNI, CEN, ISO) nazionali, comunitarie ed internazionali.

Nell’ambito della produzione dei “biocombustibili” un ruolo preminente è occupato dalla trasformazione meccanica delle biomasse legnose originali in legna da ardere, pellet e cippato (biocombustibili solidi), dalla pressatura delle biomasse oleaginose in olio vegetale e dalla esterificazione in biodiesel (biocombustibili liquidi), dalla fermentazione di biomasse amidaceo-zuccherine in etanolo (combustibili liquidi) e dalla digestione anaerobica di liquami zootecnici e produzioni erbacee umide in biogas e biometano (biocombustibili gassosi).

Tipici processi di conversione finale di biomasse in energia

Tipo di biomasse

Processo di conversione

Prodotto

Utilizzo

Materiali legnosi
H²O <= 35-45%
C/N > 30

Combustione

Calore

Riscaldamento
Energia elettrica

Liquami zootecnici
H²O > 35%
16 <= C/N <= 30

Digestione anaerobica

Biogas
(60% metano)

Riscaldamento
Energia elettrica

Piante zuccherine (barbabietola, sorgo, ecc)
15 <= H²O <= 90%
C/N qualunque

Fermentazione degli zuccheri in alcool etilico

Etanolo

Motori a benzina

Piante oleaginose
H²O > 35%

Esterificazione degli olii

Biodiesel

Motori Diesel

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